Per riuscire a scalare la SERP, così come per confermarsi in cima alle preferenze di Google, stare al passo con le modifiche apportate dagli sviluppatori al motore di ricerca, è ormai diventata una pratica fondamentale per chiunque voglia trarre importanti benefici dalla propria attività online.
Se da un lato è essenziale essere sempre aggiornati sugli ultimi SEO Trend, dall’altro può risultare decisivo anticipare quelli che potrebbero affermarsi in un futuro più o meno prossimo.
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Il potenziale della Search Engine Optimization è ormai sotto gli occhi di tutti. Ed è proprio per questo che noi di Humans vogliamo aiutare professionisti e non a padroneggiarla, grazie al corso SEO Copywriter e al corso SEO avanzato riservati ai membri della nostra Academy. Un paio di dati, ormai insiti nelle menti di ogni marketer che si rispetti, sono più che sufficienti a spiegare il perché:
almeno il 70% del traffico sui siti web è di origine organica ed il 28% di questo genera una “conversione”.
Di fronte a questi numeri è sempre più evidente che l’implementazione di una strategia SEO efficace è una condizione ormai quasi imprescindibile per ottenere risultati costanti sul lungo termine.
Già oggi, alcune buone pratiche che hanno fatto la fortuna di tantissimi siti web in passato, possono risultare obsolete. Questo perché la strada intrapresa da Google, grazie alla sua innata attenzione verso lo sviluppo continuo del prodotto, sembra volersi allineare sempre di più a un “linguaggio naturale”. Alla luce di questo è verosimile ipotizzare che i più importanti trend del 2021 saranno un rafforzamento di alcuni criteri che hanno acquisito una maggiore importanza negli ultimi tempi, con anche alcune novità che mirano ad intercettare le nuove esigenze degli utenti.
Dopo questa breve introduzione, andiamo a vedere nel dettaglio quali potrebbero essere i più importanti Trend SEO per il 2021:
Sempre più Mobile
Il sorpasso del Mobile sul Desktop è avvenuto ormai diverso tempo fa. Una tendenza che continuerà a verificarsi, ampliando sempre di più questo divario. Si stima che entro quattro anni i dispositivi mobili saranno gli unici device utilizzati dal 70% degli utenti che navigano sul web. I sistemi di Crawling di Google lo sanno, ed hanno già iniziato a dare priorità alle versioni mobile delle pagine web durante le loro scansioni.
Costruire una versione per dispositivi mobili del tuo sito che sia efficiente e veloce, deve quindi far parte della tua strategia. Se non l’hai già fatto, probabilmente ne stai già pagando le conseguenze.
Da un punto di vista pratico risulta fondamentale utilizzare gli strumenti per la misurazione della velocità di caricamento come Google Page Speed Insights o la sezione dedicata all’usabilità sui dispositivi mobili di Google Search Console. Per incrementare la velocità di caricamento delle pagine per il mobile, puoi anche servirti della creazione delle cosiddette AMP – Accelerated Mobile Pages.
Una particolare attenzione va inoltre dedicata ai cosiddetti contenuti lazy loaded. Assicurati che Googlebot sia in grado di leggerli correttamente, altrimenti una parte del tuo lavoro potrebbe andare sprecata, o peggio, potresti andare incontro ad una penalizzazione.
Le parole chiave secondarie saranno sempre più importanti
Quella delle parole chiave è sempre stata una tematica centrale all’interno delle buona pratiche SEO. Un aspetto che, però, è molto cambiato nel tempo.
Negli ultimi anni le keyword cosiddette “secondarie”, hanno acquisito un’importanza sempre maggiore, e questa tendenza è destinata a confermarsi anche in futuro.
Se hai già iniziato a familiarizzare con il Search Intent e con la ricerca di parole chiave semanticamente correlate, è giunto per te il momento di approfondire il tema.
In questo senso risulta fondamentale una corretta analisi della SERP. Un compito che può essere facilitato tanto da alcuni strumenti a pagamento come SemRush o SeoZoom, quanto da altri tool gratuiti quali il Keyword Planner di Google o Ubersuggest, oltre alla già citata analisi dei risultati della prima pagina. Dedica sempre uno sguardo anche alle “ricerche correlate” in fondo alla SERP.
Nel creare i tuoi contenuti ricordati sempre che l’utente è ormai al centro dei pensieri di Google. Se dunque vuoi soddisfare i criteri per l’indicizzazione, mettiti nell’ottica di voler soddisfare una sua richiesta. Il risultato deve contenere informazioni chiare ed esaustive, riuscendo allo stesso tempo ad essere diverso ed originale.
Nuova linfa per i Long Read
Che la lunghezza dei testi sia uno dei vari criteri utili per il posizionamento di una pagina è cosa nota. Tuttavia, il dibattito sulla corretta ampiezza di un contenuto è ancora aperto. Una tendenza che però sembra confermarsi sempre di più, è quella degli ottimi risultati ottenuti dai Long Read o Long Content. Come si può facilmente evincere dall’espressione anglofona, si tratta semplicemente di articoli che superano le 3.000 parole.
I contenuti testuali che superano la soglia di 3.000 parole ottengono il triplo del traffico ed il quadruplo delle condivisioni rispetto ai “concorrenti” di 900/1.2000 parole.
Si tratta di dati forniti dal report targato SemRush. Discorso simile anche per la quantità di backlink ottenuti, superiore di 3,5 volte rispetto a testi più brevi.
Questo non significa che devi scrivere testi lunghi solo perché può migliorare il punteggio SEO della pagina. Consideralo piuttosto un invito ad offrire un contenuto il più esaustivo possibile, cercando allo stesso tempo di strutturare a dovere la pagina, servendoti dei sottotitoli, per facilitare la lettura dell’utente.
Senza dimenticare il principio E.A.T.
Qualità. qualità, qualità.
Si può riassumere così il metodo pratico per soddisfare il principio E.A.T. di Google, acronimo di expertise (competenza), authorativeness (autorevolezza) e trustworthiness (affidabilità). Per fare ciò è sufficiente avvalersi di alcuni criteri che possiamo definire etici, quali, ad esempio, l’utilizzo di fonti autorevoli e la creazione di contenuti che si basano su dati e statistiche affidabili.
AI: RankBrain è sempre più “intelligente”
Ormai ne sentiamo parlare sempre di più. L’intelligenza artificiale sta spopolando nei settori più svariati e, ovviamente, Google aveva intravisto questa possibile svolta già diversi anni fa.
RankBrain, l’algoritmo che decide quali siano le pagine migliori da mettere in cima alla SERP, si sta perfezionando sempre di più, ogni giorno che passa, grazie ad una continua capacità di apprendimento che mira a predire in modo sempre più realistico i comportamenti degli users.
Ecco perché l’esperienza dell’utente sarà con ogni probabilità il suo principale metro di giudizio. Ciò include diversi aspetti, quali la percentuale dei click, il bounce rate o, ancora, il tempo medio trascorso sulla pagina, oltre alla velocità della stessa. Insomma, se piaci ai tuoi visitatori piacerai anche a Rankbrain.
Anche la ricerca vocale avrà il suo spazio
Ormai anche chi non ne ha mai posseduto uno ha rivolto almeno una domanda ad un “altoparlante intelligente”. Alexa, Siri e l’Assistente Vocale di Google sono ormai delle presenze fisse in tantissime case. E se non ne hai già uno, entro il 2022 potresti averlo acquistato. Si stima infatti che entro un anno, più del 55% delle famiglie avrà uno di questi dispositivi. Senza dimenticare che le stesse funzioni sono ormai installate in quasi tutti gli smartphone in circolazione.
Ma cosa c’entra questo con i trend SEO?
C’entra eccome! Fermati un secondo a pensare a cosa digiteresti su Google per cercare, ad esempio, la ricetta per fare pasta all’uovo. Probabilmente la query che utilizzeresti sarebbe “ricetta pasta all’uovo”. Ora, pensa di voler fare la stessa ricerca utilizzando l’assistente vocale. In questo caso la domanda che porresti potrebbe invece essere “Come si fa la pasta all’uovo?“, piuttosto che “Quali ingredienti mi servono per la pasta all’uovo?“.
Confrontando queste due diverse espressioni della stessa esigenza, si può subito notare come una sia molto più breve, oltre che più innaturale, mentre l’altra si caratterizza per la cosiddetta “coda” ben più lunga dell’altra, e, soprattutto, è costruita molto meglio linguisticamente parlando. Cercare dunque di posizionarsi per apparire in cima ai risultati di questo tipo di ricerca, potrebbe portare enormi benefici al traffico del tuo sito!
L’importanza dei contenuti non testuali: le immagini e i video
L’abilità nel creare contenuti in formati diversi, è da sempre un’arma vincente nel campo del marketing, poiché permette di raggiungere un pubblico più ampio ed eterogeneo, oltre che di sfruttare più canali per diffondere i propri contenuti.
L’inserimento di immagini e video all’interno della propria strategia, è ormai qualcosa di imprescindibile, anche per motivi di SEO.
L’ottimizzazione delle immagini è già da qualche tempo uno degli ambiti su cui andare ad operare per l’ottimizzazione On Page. Rinominare correttamente il file, descriverne il contenuto, ottimizzarne le dimensioni ed inserirlo in modo pertinente, sono azioni già da tempo nella lista delle buone pratiche SEO. Considerando la maggiore importanza che il loro utilizzo ha via via acquisito col tempo all’interno del web, e pensando a quanto già siano considerate importanti per il posizionamento, possiamo essere certi che questa tendenza del passato continuerà ad essere tale anche in futuro.
Un discorso a parte meritano anche i video. Secondo Cisco, il formato video, in futuro, supererà tutti gli altri in termini di consumo. YouTube ha oltre un miliardo di utenti. Inoltre, secondo un sondaggio condotto da Wyzowl, uno dei giganti del settore video, più del 74% degli intervistati ha affermato di aver comprato un prodotto solo dopo aver visto un video esplicativo.
Come creare una strategia SEO per i video
La risposta è più semplice di quanto pensi. Prendi tutto quello che sai sulla Search Engine Optimization e…applicalo anche in questo campo! Crea contenuti mobile friendly, conduci un’attenta ricerca delle parole chiave e inserisci un file con i sottotitoli per permettere al bot di Google di capirne esattamente il contenuto.
Google, recentemente, ha iniziato ad includere i video anche nei Featured Snippet, tema che approfondiremo nell’ottavo punto della nostra lista sui Trend SEO del 2021!
La scorciatoia dei Featured Snippet
Già implementati a partire dal 2017, i cosiddetti Featured Snippet sono una manna dal cielo per il traffico di qualsiasi sito web. Considerati anche una specie di scorciatoia per scalare le SERP, hanno assunto la forma di quella piccola finestrella che compare sopra la lista dei risultati, nella maggior parte dei casi per delle query che sono delle vere e proprie domande. Da un elenco puntato a una guida pratica, fino ad immagini, recensioni, prezzi e tanto altro.
Ottenere quel piccolo spazio in prima pagina può portare tantissimo traffico, finendo anche per toglierlo alla concorrenza.
E la Local SEO?
Parallelamente ad una sempre maggiore presenza degli snippet in primo piano, un altro aspetto da tenere d’occhio e che si aggancia direttamente alla loro importanza, è anche la Local SEO.
Conclusioni
Se hai letto fino a qui, vuol dire che sei già sulla strada giusta. La SEO è ormai uno dei pilastri del mondo della comunicazione. E se ha raggiunto questo status, è grazie alla sua continua capacità di aggiornarsi e migliorarsi, cosa che ogni buon marketer deve a su volta saper fare per non restare indietro. Una filosofia che noi di Humans Agency sposiamo in pieno.
Affiancando a questo desiderio di formazione continua, una sempre maggiore attenzione alla soddisfazione dell’utente in ogni suo aspetto, la tua scalata verso la cima della montagna di informazioni presenti su internet potrebbe essere meno impervia del previsto.