Il segreto è semplice: ispirarsi a chi lo fa già bene.
Io sono Assunta Feraca, Marketing Strategist, Brand Manager e Co-Founder di Humans Agency e Humans Academy.
Dal 2010 lavoro nel marketing digitale aiutando brand e professionisti a costruire strategie di comunicazione che funzionano davvero, anche attraverso l’email marketing.
In questi anni ho progettato e curato newsletter per diversi settori, dall’e-commerce alla formazione, e so cosa serve per ottenere tassi di apertura e click-through sopra la media.
In questo articolo troverai 10+1 esempi di newsletter efficaci prese da brand di settori diversi: newsletter promozionali, editoriali, di onboarding e di fidelizzazione. Per ogni esempio analizzeremo perché funziona e quali spunti concreti puoi replicare nella tua strategia.
Molte delle newsletter di successo che troverai in questo articolo le seguo e le leggo personalmente. Non solo le analizzo da professionista, ma le ricevo ogni settimana, prendo nota delle tecniche più efficaci e le adatto ai progetti dei miei clienti.
Ok, sei pront*?
Iniziamo.
Perché studiare esempi di newsletter è utile
Stai pensando di lanciare o migliorare la tua newsletter?
Hai due strade per farlo:
- Procedere per tentativi alla cieca;
- Oppure guardare gli esempi di newsletter di successo che ti propongo in questo articolo.
In che modo preferisci procedere? Dai un’occhiata agli esempi di successo? Mi sembra un’ottima scelta! 😉
Studiare i migliori ti aiuta a:
- Riconoscere gli elementi vincenti. Dall’oggetto alla call to action, dal design alla scelta delle immagini.
- Trovare ispirazione per il tono di voce e capire come adattarlo al tuo pubblico e all’obiettivo.
- Analizzare le strategie dietro le quinte come segmentazione, tempistiche di invio, personalizzazione dei contenuti.
- Imparare a scrivere in modo più efficace. Leggere una newsletter di successo dopo l’altra non sostituisce un corso di copywriting, ma ti fa entrare in testa le tecniche che funzionano, proprio come un tormentone estivo che non riesci a smettere di canticchiare.
Esiste una grande differenza tra copiare e osservare per comprendere, e poi adattare.
Ogni brand ha il proprio pubblico, il proprio linguaggio e i propri obiettivi: prendere spunto dai migliori ti permette di costruire una strategia più mirata e, soprattutto, più efficace.
9 Elementi che rendono una newsletter di successo
Quando apri una newsletter che ti cattura subito, non è un colpo di fortuna: dietro c’è un mix di strategia, design e copywriting studiato con cura.
Ecco gli ingredienti fondamentali che, combinati tra loro, trasformano una semplice email in un contenuto che le persone vogliono leggere e cliccare.
- Oggetto irresistibile
Con l’oggetto ti giochi tutto. Deve incuriosire senza risultare fuorviante, essere breve e parlare direttamente al lettore.
Un trucco per scrivere un oggetto che funziona è chiedersi: “Quale emozione voglio suscitare nel mio utente?”.
Parlo di emozioni perché l’oggetto di una mail finisce la sua funzione in pochi secondi: o cattura l’attenzione subito, oppure viene ignorato. Un buon oggetto può creare curiosità, urgenza, desiderio o senso di esclusività.
Alcuni esempi pratici:
- Curiosità: “Hai già visto la novità che tutti aspettavano?”
- Urgenza: “Solo fino a stasera: -20% sul tuo ordine”
- Desiderio: “Il capo che non può mancare nel tuo guardaroba”
- Esclusività: “Un invito speciale solo per te”
- Preheader strategico
È il testo che appare accanto o sotto l’oggetto nella casella di posta.
Spesso sottovalutato o ignorate del tutto, in realtà è un gancio perfetto per completare o rinforzare il messaggio dell’oggetto e convincere all’apertura.
- Struttura visiva chiara
Un layout ordinato guida l’occhio, accompagna il lettore e riduce al minimo lo sforzo cognitivo.
Ricorda: la leggibilità è tutto. Se il tuo utente non capisce subito dove guardare, cosa leggere e cosa fare, non lo farà.
Regole pratiche:
- Usa blocchi separati per argomenti diversi.
- Font leggibili. Evita di settare corpi troppo piccoli o usare caratteri che si leggono con difficoltà (tipo quelli che, di solito, si usano per i titoli).
- Gli spazi bianchi sono le pause visive che rendono il contenuto arioso e più facile da leggere.
- Copy mirato e personalizzato
Un testo che parla davvero “al” lettore, e non “del” brand, ha molte più possibilità di generare attenzione e azione.
Significa mettersi nei panni di chi legge e intercettare i suoi bisogni, desideri o problemi, senza perdersi in autoreferenzialità.
Frasi brevi, ritmo scorrevole e immediatezza sono fondamentali: l’inbox è uno spazio affollato e competitivo, e la chiarezza è l’unica arma vincente.
Ancora meglio se il contenuto è personalizzato, dal nome all’interesse specifico, perché trasmette la sensazione che quella mail sia stata scritta proprio per lui.
- Call to Action (CTA) ben visibile
Ogni newsletter deve avere un obiettivo preciso e la CTA è il ponte che porta il lettore dall’attenzione all’azione.
Senza una call chiara ed evidente, anche la newsletter più bella rischia di non produrre risultati. Il pulsante deve risaltare graficamente, usare un linguaggio diretto e invogliare al clic con naturalezza.
- Coerenza con l’identità del brand
Colori, stile grafico, tono di voce e tipologia di contenuti devono essere riconoscibili. L’utente deve capire subito da chi sta ricevendo l’email.
- Segmentazione e invio al momento giusto
Non tutte le newsletter devono andare a tutta la lista: invia il contenuto giusto alla persona giusta nel momento giusto.
Segmentare significa dividere gli iscritti in gruppi, in base ai loro interessi o comportamenti, e inviare contenuti pensati per loro.
Un’offerta per chi ha appena acquistato, un consiglio per chi ha abbandonato il carrello, un’ispirazione per chi apre regolarmente le email: ogni segmento riceve il messaggio giusto nel momento giusto.
Questo aumenta aperture e conversioni, ma soprattutto fa percepire al lettore che la comunicazione è personale e rilevante.
- Ottimizzazione mobile
Oltre il 60% delle email viene aperto da smartphone: se la tua newsletter non è responsive, stai regalando lettori (e conversioni) alla concorrenza.
- Test e analisi continua
Oggetto, CTA, immagini, tempi di invio: testa una variabile alla volta e analizza i dati. Le newsletter migliori non nascono perfette: diventano perfette col tempo.
Esempi di newsletter di successo (reali)
Ora entriamo subito nel vivo delle newsletter di successo che ti propongo, le ho divise per tipologia e per ognuna ti faccio la mia analisi.
(suddivisi per tipologia con brevi analisi)
Esempi di Newsletter informative / editoriali
Esempio #1 — Chartr (editoriale / data storytelling)
Perché funziona
- Contenuto ad alto valore informativo: ogni newsletter contiene 3–4 storie basate su dati attuali. L’utente riceve un concentrato di trend già pronti da condividere o usare.
- Struttura modulare: blocchi ben separati con titoli evidenti, testo sintetico e grafico a supporto. In uno scroll capisci di cosa si parla e puoi scegliere cosa leggere.
- Autorevolezza: fonti linkate, tono competente ma accessibile.
Cosa puoi replicare
- Trasforma i concetti in 1 grafico = 1 idea.
Esempio #2 — Morning Brew (editoriale / business digest)
Perché funziona
- La struttura modulare la troviamo anche qui: alterna notizie principali con immagini, titoli chiari e paragrafi brevi. Il lettore può scorrere velocemente e scegliere i blocchi di suo interesse.
- Mix contenuti seri + leggeri: accanto a notizie economico-finanziarie, ci sono curiosità, rubriche “To-do list” e giochi. Questo alleggerisce la lettura e aumenta il tempo di permanenza.
- Fidelizzazione: rubriche ricorrenti (“Games”, “To-do list”) che creano abitudine e invogliano a tornare.
Cosa puoi replicare
- Alterna contenuti di alto valore informativo a sezioni più leggere, per spezzare il ritmo.
- Inserisci rubriche o sezioni fisse: aumentano la familiarità e rendono la newsletter parte della routine del lettore.
Esempio #3 — Forbes Italia (editoriale / news mix)
Perché funziona
- Titolo d’impatto subito in apertura: il focus sui 50 top creator mondiali cattura l’attenzione con nomi noti (Khaby Lame, Chiara Ferragni) che garantiscono immediatezza e familiarità.
- Struttura “magazine”: articoli brevi con headline, mini-descrizione e CTA (“Vai su Forbes.it”, “Scopri di più”, “Guarda il video”), permettono di scorrere velocemente e selezionare i contenuti d’interesse.
Cosa puoi replicare
- Apri sempre con un argomento forte o un volto riconoscibile, per massimizzare l’interesse.
Newsletter di onboarding
Esempio #4 — Solisa (onboarding / educazione al prodotto)
Perché funziona
- Tono conversazionale e personale: l’email si apre con un “Ciao, come stai?” e la firma della Dott.ssa Isabella. Questo crea subito prossimità e fiducia, fondamentale per un brand che parla di salute e integratori.
- Approccio educativo: invece di spingere alla vendita diretta, chiarisce dubbi e sfata convinzioni errate (“gli integratori sostituiscono una sana alimentazione”). L’utente percepisce valore e competenza.
- Esempi concreti e pratici: spiegazioni con casi reali (banane per potassio, arance per vitamina C, carne/legumi per ferro) che mostrano i limiti della sola alimentazione. Questo rende il contenuto memorabile e facilmente comprensibile.
Cosa puoi replicare
- Nelle email di onboarding, punta prima di tutto a educare e rassicurare, non a vendere subito.
- Usa esempi concreti per trasformare concetti astratti in storie chiare e facili da ricordare.
Esempio #5 — Assunta Feraca (onboarding / storytelling)
Perché funziona
- Struttura narrativa progressiva: si parte dal problema, si racconta la frustrazione, si riconosce l’errore e si lascia un cliffhanger (“Nella prossima email ti racconto come ho trovato la luce in fondo al tunnel”). Questo meccanismo spinge naturalmente ad aprire la mail successiva.
- Identificazione immediata: frasi come “Il mio capo mi diceva cosa fare e io avrei dovuto farlo” o “mi sentivo diversa dai miei colleghi” colpiscono chi si trova in una situazione di smarrimento professionale, spingendolo a pensare “sta parlando di me”.
Cosa puoi replicare
- Fai leva sui dubbi comuni del tuo pubblico e dimostra che li comprendi prima ancora di proporre la soluzione.
- Inserisci domande retoriche per stimolare riflessione e interazione.
- Usa il cliffhanger per alimentare la curiosità e guidare l’utente verso la prossima tappa del percorso di onboarding.
Esempio #6 — Hypefury (onboarding / risorse e template)
Perché funziona
- Task chiaro e immediato: l’email si apre con una missione concreta (“Today’s task: List 3 ways…”), riducendo l’ansia da pagina bianca tipica dei nuovi utenti.
- Supporto pratico: subito sotto, offre template pronti da usare. Questo elimina la complessità e permette di ottenere un risultato anche al primo tentativo.
- Pro Tip e Community: crea la percezione che non sei solo davanti al tool, ma parte di una rete di persone che condividono consigli e crescita. Questo aumenta la motivazione e riduce l’abbandono.
Cosa puoi replicare
- Offri template o risorse plug&play che riducono la frizione iniziale.
- Considera la gamification: ricompense o badge motivano gli utenti a restare attivi più a lungo.
Newsletter di fidelizzazione
Esempio #7 — Solisa
Perché funziona
- Educazione prima della vendita: la newsletter apre con consigli di un’esperta su come scegliere la crema solare, posizionando il brand come guida autorevole e non come semplice venditore.
- Struttura chiara: il contenuto segue un percorso logico: spiegazione → presentazione prodotti → offerta → guida pratica. Questo riduce la confusione e accompagna il lettore in modo naturale verso la CTA.
- Offerta contestualizzata: la promo arriva solo dopo che l’utente ha ricevuto valore, e viene percepita come un’estensione naturale del contenuto, non come spam commerciale.
Cosa puoi replicare
- Inizia con contenuti educativi: rispondi a una domanda comune del tuo pubblico prima di presentare i prodotti.
- Accompagna alla vendita: struttura i contenuti come un percorso che porta il lettore a considerare l’acquisto senza pressioni.
- Inserisci guide pratiche: checklist o step-by-step che dimostrano attenzione reale ai bisogni del cliente.
Collega promo e valore: fai percepire l’offerta come la soluzione naturale al problema spiegato, non come un’interruzione pubblicitaria.
Esempio #8 — Duolingo (fidelizzazione / progressi e obiettivi raggiunti)
Perché funziona
- Personalizzazione evidente: l’oggetto parla direttamente all’utente per nome (“Ciao Assunta Feraca, ricordati di studiare inglese!”), creando un legame personale e un senso di responsabilità.
- Semplicità estrema: la mail è minimalista, con un’unica CTA (“Inizia una lezione”) che elimina qualsiasi distrazione. Questo riduce l’attrito e aumenta la probabilità di clic.
- Focus sulla costanza: il messaggio principale è “Ripassa per fare progressi”, sottolineando il valore della regolarità. È un reminder motivazionale che lega l’uso del prodotto agli obiettivi personali.
Cosa puoi replicare
- Invia dei reminder: richiami regolari che ricordano all’utente perché ha iniziato e cosa otterrà se continua.
Newsletter promozionali
Esempio #9 — Sephora (promozionale / promo diretta)
Perché funziona
- Messaggio chiaro fin dall’inizio: il focus è lo sconto (-25% skincare, -25% fragranze, -20% make-up). Il lettore capisce subito cosa ottiene e fino a quando.
- Call to action evidenti: pulsanti “Shop now” e “Scopri di più” ripetuti più volte, ben visibili e sempre associati a un prodotto.
- Forte senso di urgenza: la promo ha una scadenza chiara (“fino al 14 settembre”), che spinge a non rimandare l’acquisto.
Cosa puoi replicare
- Metti il vantaggio economico in primo piano (percentuali, prezzi, scadenze).
- Usa immagini di prodotti icona o brand noti per rafforzare il desiderio.
Esempio #10 — Velasca (promozionale / elegante e soft)
Perché funziona
- Storytelling visivo: la newsletter non punta su sconti, ma su valori come artigianalità, eleganza e qualità dei tessuti. Ogni sezione racconta un capo (abiti, maglieria, camicie) come fosse parte di uno stile di vita.
- Copy evocativo: frasi brevi, tono raffinato e descrittivo che esalta dettagli e sensazioni più che il prezzo.
- Immagini curate: foto in stile editoriale, calde e naturali, che richiamano autenticità e made in Italy.
- CTA eleganti e discrete: “Vedi il nostro sito”, “Dai un’occhiata”. Non spingono all’acquisto con aggressività, ma invitano a scoprire.
Cosa puoi replicare
- Quando non vuoi spingere lo sconto, punta sulla valorizzazione del prodotto: racconta materiali, dettagli, lifestyle.
- Fai emergere i valori del brand più che la convenienza.
10+1: La newsletter Monta in sella all’Unicorno
Chiudo questa raccolta con un esempio molto speciale: la mia newsletter personale, Monta in sella all’Unicorno.
Ho deciso di inserirla non per autocelebrazione, ma perché rappresenta esattamente il modo in cui applico ogni giorno ciò che insegno: raccontare storie, creare connessione e dare valore concreto ai lettori.
“Monta in sella all’Unicorno” è il mio spazio libero, dove condivido riflessioni personali, dati, esperienze di marketing e spunti di vita reale che spesso diventano occasione di confronto con chi mi legge.
Esempio #11 — Monta in sella all’Unicorno (newsletter personale di Assunta Feraca)
Perché funziona
- Titolo distintivo e memorabile: “Monta in sella all’Unicorno” non è il classico titolo di una newsletter marketing. È evocativo, inaspettato, quasi giocoso: cattura subito l’attenzione e trasmette personalità.
- Apertura empatica: parte da un problema comune (“ti è mai capitato di arrivare a fine giornata con il collo rigido, le spalle tese, e quel fastidioso mal di schiena?”). Questo crea identificazione immediata: chi legge si riconosce subito.
- Uso dei dati: statistiche e fonti (es. BMC Public Health) danno credibilità scientifica e rafforzano l’autorevolezza, bilanciando il tono personale con l’evidence-based.
- Storytelling personale: racconti la tua esperienza (“ci sono passata anch’io”, “ho comprato una scrivania che si alza e si abbassa”), mostrando vulnerabilità e soluzioni concrete. Questo rende il contenuto umano e vicino al lettore.
- Coinvolgimento diretto: domande finali (“hai mai provato a cambiare posizione in base al tipo di lavoro che fai?”) che trasformano la newsletter in dialogo.
- Valore pratico: oltre all’ispirazione, lascia consigli concreti e facilmente replicabili (alzarsi ogni tanto, supporti ergonomici, differenziare postura in base al compito).
Cosa puoi replicare
- Dai alla tua newsletter un titolo identitario che trasmetta subito il tuo stile e differenziamento.
- Mescola storytelling personale e dati oggettivi: la combinazione di autenticità ed evidenze aumenta credibilità e connessione.
- Coinvolgi i lettori con domande dirette e aperte, stimolando la risposta e creando community.
- Chiudi sempre con un takeaway pratico: un consiglio o spunto replicabile subito nella vita del lettore.
- Non temere di mostrare vulnerabilità: raccontare difficoltà personali rende la comunicazione più autentica e memorabile.
Conclusione
Se ti è piaciuto questo viaggio tra i 10 esempi di newsletter di successo, iscriverti alla mia potrebbe essere il passo successivo per vedere da vicino come costruisco e sperimento nuovi format.
👉 Puoi iscriverti qui: così riceverai direttamente nella tua casella i prossimi numeri, che magari potrai analizzare tu proprio come ho fatto in questo articolo.
Le newsletter non sono solo email: sono conversazioni che, se costruite bene, diventano appuntamenti attesi.
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