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Copywriter ti svela 10+1 consigli su come scrivere un titolo efficace

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Nicolò Emmanuello
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Nicolò Emmanuello

Quante volte ti capita di scrivere il contenuto di un pezzo, che sia un articolo, un post, una sales page… tutto sembra perfetto, hai comunicato ciò che volevi, il testo sembra okay, ma non sai quale titolo dargli?

Alcuni sembrano troppo banali, altri troppo lunghi…

Insomma, a me è capitato spesso agli inizi della mia carriera come copywriter.

Eppure, grazie allo studio e facendo tanta, tanta pratica, ho imparato a riconoscere gli elementi essenziali per scrivere una headline efficace, che attiri l’attenzione del pubblico.

Sia chiaro, non ti parlerò di concetti che avrai già letto ovunque, come le power words oppure “devi attirare l’attenzione” (credo che lo saprai benissimo anche tu ormai), e non ti fornirò nemmeno dei template preconfezionati.

Infatti, quando arriverai alla fine di questo articolo, imparerai a scrivere titoli accattivanti grazie al ragionamento logico (e alcune nozioni che imparerai nel corso della lettura). 😉

Innanzitutto mi presento, sono Nicolò Emmanuello, sono il copywriter di Humans e con le parole ci lavoro tutti i giorni.

Fino ad ora ho scritto decine e decine di articoli, lettere di vendita, post su LinkedIn, caroselli, pubblicità… e trovare il giusto titolo è sempre stata per me una delle mie parti preferite, ma al contempo tra le più difficili!

Ciò che sto per svelarti, quindi, è frutto della mia esperienza e dei miei sbagli che non avrai bisogno di ripetere, dato che li ho già fatti io al posto tuo. 🤓

Ma senza perderci in ulteriori battute, cominciamo.

 

1. L’obiettivo del Titolo: scopri cosa vende la tua Headline

Ora dirò una frase scomoda, ma la verità è che nella maggior parte dei casi (e per “la maggior parte” intendo quasi tutti. L’80%, secondo David Ogilvy) le persone si fermano a leggere solo il titolo.

Ma con il titolo giusto potrai aumentare questo numero. 

Avevi mai riflettuto sulla potenza di un titolo con questi numeri alla mano?

Pensandoci, lo stesso vale per questo articolo. 

Con un titolo nella media, su 10 persone, soltanto 2 andrebbero avanti a leggere anche il resto del contenuto.

Ma con il titolo che ho deciso di scrivere, che sfrutta molti dei principi che imparerai durante la lettura di questo articolo, molto probabilmente avrò stimolato la curiosità di molte più persone.

Quindi, innanzitutto… se sei una di queste, complimenti! 🥳

In secondo luogo, a seguito del dato citato all’inizio del paragrafo, capirai bene anche tu che se il titolo non è estremamente chiaro, accattivante e non invoglia a proseguire nella lettura del contenuto, avrai soltanto sprecato del tempo nella scrittura di tutto il resto.

Dunque, veniamo alla domanda cruciale:

cosa devi vendere con il tuo titolo?

Ora potresti dirmi “ma io non voglio vendere nulla!”

Beh, mi spiace deluderti, ma nei tuoi testi vendi sempre qualcosa. Semplicemente, non sempre si tratta di uno scambio monetario.

Infatti, se ci pensi, anche solo l’attenzione del tuo target è una di quelle, ed è comune a tutte le headline che scrivi. 

Lo so, avevo detto che l’attenzione non l’avrei menzionata, ma è utile fare questa premessa.

L’attenzione, infatti, è solo il primo livello di “vendita” che devi fare con la tua headline. È la base, il punto di partenza, ma non è l’obiettivo finale.

Pensa al tuo copy (ossia il tuo testo scritto in maniera persuasiva) come uno scivolo.

Per darti un quadro completo, in un testo, ogni parte vende qualcosa:

  • ⁠L’headline, come già detto, vende l’attenzione del lettore. L’attenzione viene canalizzata nella lettura della prima riga di testo.
  • ⁠⁠Le prime righe di testo vendono invece la lettura del resto del testo.
  • ⁠⁠Il testo intero vende un concetto, un’idea (ad esempio, di un prodotto o servizio).
  • ⁠⁠La CTA finale, invece, vende un’azione specifica (che può essere di natura monetaria, ma non per forza).

 

Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione quando si parla di headline, è sapere quanto il nostro potenziale cliente sia consapevole del problema, quanto è consapevole della soluzione e quanto è consapevole che il nostro prodotto o servizio sia il mezzo più adatto a risolvere il suo problema.

Questa consapevolezza cambierà il modo di scrivere i nostri titoli, e per questo è fondamentale saperlo prima.

È necessario quindi introdurre la piramide della consapevolezza.

Lo so, sono concetti che in pochi articoli potrai leggere, ma sono ciò che ti faranno stravolgere completamente il modo che hai di scrivere i tuoi titoli.

Cercherò di spiegartelo nel modo più semplice possibile, quindi seguimi con calma.

 

2. Usa la piramide della consapevolezza per scrivere il tuo Titolo

Esempio di analisi SWOT

Se ti stessi chiedendo di cosa si tratta, nel 1952, Eugene Schwartz (uno dei più grandi copywriter della storia, autore del libro “Breakthrough Advertising“) introdusse un concetto che ha completamente cambiato il modo in cui i copywriter scrivevano i titoli: la piramide della consapevolezza.

Esempio di analisi SWOT

Ora te la spiego in modo semplice.

Prima di scrivere qualsiasi titolo, devi capire quanto il tuo pubblico è consapevole del problema che hai intenzione di risolvere, ma non solo.

Eugene aveva ideato una piramide divisa in 5 piani, a seconda della consapevolezza del target. 

Per spiegarli, ti faccio direttamente degli esempi pratici per ognuno, così capirai al volo:

 

1º Livello (in cima) – Il più consapevole: È il tuo cliente affezionato. Ti conosce, sa cosa vendi e quanto vali.

Esempio di headline: “Questo è il nuovo iPhone. Compralo.”

Esempio di analisi SWOT

Qui vai diretto al sodo, perché sai che si fida di te. Si tratta di un approccio più diretto.

2º Livello – Consapevole del prodotto: È quella persona che conosce il tuo prodotto o servizio, ma cerca in giro recensioni e le confronta con tutti i tuoi competitor.

Esempio di headline: “Perché il nostro corso di copywriting è diverso da tutti gli altri (e perché dovresti scegliere proprio noi)”

Qui devi dimostrare che sei meglio della concorrenza. Lo puoi fare mostrando i tuoi valori unici (UVP: Unique Value Proposition) e le peculiarità del tuo prodotto o servizio che lo differenziano dagli altri (USP: Unique Selling Proposition).

E soprattutto, mostrando tanti casi studio, feedback e recensioni.

3º Livello – Consapevole della soluzione: Sa di avere un problema, sa anche che esiste una soluzione, ma non sa che TU puoi aiutarlo.

Esempio di headline: “Come ho eliminato la cellulite in soli 6 mesi, grazie all’integratore X”

Qui mostri che capisci i suoi bisogni e che hai una soluzione efficace.

4º Livello – Consapevole del problema: Sa di avere un problema ma non sa che esiste una soluzione.

Esempio headline: “Le tue mani e piedi sembrano dei blocchi di ghiaccio? Potrebbe essere un problema. Ecco un modo semplice per scaldarli…”

Qui devi mostrare che capisci il suo problema e creare abbastanza empatia da fargli comprendere che tu hai la soluzione adatta.

5º Livello (la base) – Inconsapevole: Non sa neanche di avere un problema.

Esempio di headline: “Ridevano quando mi sono messo al piano – ma poi ho iniziato a suonare…”

Qui devi usare storie sorprendenti e approcci indiretti per catturare l’attenzione.

Si tratta del livello più complesso, ma se saprai maneggiare con cura l’arte dello storytelling, saprai anche introdurre gradualmente il target al suo problema e alla soluzione.

Ma a questo ci arriveremo dopo.

Un’altra cosa importante da ricordare: più si sale nella piramide, meno persone troverai, ma più facile sarà “vendergli” qualcosa.

Al contrario, alla base della piramide c’è la maggior parte delle persone, ma dovrai essere molto più creativ* per catturare la loro attenzione.

Per questo motivo è fondamentale capire a quale livello si trova il tuo pubblico: ti permetterà di scrivere titoli molto più efficaci e mirati a seconda delle esigenze.

Adesso che conosci bene la piramide della consapevolezza, avrai molto più chiaro in che modo dovrai scrivere la tua headline.

Da qui, tutto il resto è in discesa.

 

3. L’importanza della specificità nelle Headline: come scrivere un Titolo preciso e incisivo

Ora che hai compreso a quale livello di consapevolezza si trova il tuo pubblico, è il momento di capire come rendere il tuo titolo più efficace.

Parto col dirti che non puoi cercare di scrivere un titolo che sia completamente generico e che tenti di parlare a chiunque, in quanto:

  1. Troppo generico = poco specifico
  2. Poco specifico = poco persuasivo
  3. Poco persuasivo = nessuno ti leggerà

 

Come dicono gli esperti del marketing, cercare di vendere un prodotto un po’ a tutti, significa non venderlo a nessuno.

La stessa cosa vale con la comunicazione.

E come abbiamo appena visto nella piramide della consapevolezza, ogni gradino corrisponde a dei livelli differenti di conoscenza da parte del tuo target. 

Infatti, se hai un target ben chiaro, non è possibile cercare di parlare a tutta la popolazione mondiale. E non avrebbe nemmeno senso farlo.

Metti quindi in conto di dover escludere (= “esclusivo”) dalla tua cerchia una determinata categoria di persone.

Te lo dimostro subito con un esempio:

“Come guadagnare online” vs “Come ho guadagnato 372,56€ in 40 minuti vendendo su Vinted”.

Quale dei due titoli ti sembra più credibile?

Il secondo, vero?

Questo perché più sei specific* nei tuoi titoli, più le persone si fideranno di te. 

Si tratta di rendere la tua headline reale e tangibile.

Cosa significa “guadagnare online”?

Puoi farlo in mille modi.

Spiegare invece quanto hai guadagnato e in quanto tempo, ti pone già su un gradino superiore. Non trovi?

Ma in cosa, esattamente, puoi essere specific*? Ti faccio alcuni esempi pratici:

  • Numeri precisi: Non limitarti a dire “centinaia di euro”. Usa cifre esatte, anche con i decimali. “Come ho risparmiato 457,23€ sulla bolletta della luce” suona molto più credibile di “Come risparmiare sulla bolletta”.
    Lo stesso discorso vale anche per le percentuali e tutti i numeri che riporti nel titolo.

  • Tempistiche: Invece di dire “qualche giorno fa”, specifica quando è successo. “La scorsa notte alle 3:27, il mio sito è stato hackerato. Ecco cosa ho fatto per salvarlo”.

  • Località e contesto: Aggiungi dettagli che rendano la storia più concreta. “Come un commercialista di Rimini ha automatizzato il 73% del suo lavoro, grazie a questo strumento”.

  • Benefici specifici: Non dire semplicemente che risolvi un problema. Elenca esattamente cosa otterrà il lettore. “Elimina mal di testa, tensione al collo e dolori alla schiena in meno di 15 minuti al giorno”.

Pensa alla specificità come a una lente d’ingrandimento: più fai zoom sui dettagli, più il tuo pubblico riesce a “vedere” ciò che stai descrivendo. 

E più riescono a visualizzarlo, più ci credono.

Ma attenzione: non inventare mai numeri o dettagli solo per sembrare più credibile. 

La specificità funziona proprio perché comunica autenticità. Se inizi a inventare, il tuo pubblico lo capirà e perderai tutta la fiducia costruita.

L’obiettivo è essere precis* quanto basta per rendere il titolo realistico e coinvolgente, senza perdere l’effetto che vuoi ottenere.

 

4. Come ottimizzare le keyword nel tuo Titolo per la SEO

Prima di parlare di creatività, c’è un altro “lettore” da tenere in considerazione: Google.

In Humans Agency, prima di scrivere qualsiasi titolo, facciamo sempre un’analisi approfondita delle keyword, nel mio caso attraverso SEOZoom

Questo ci permette di:

  • Identificare i volumi di ricerca delle parole chiave principali
  • Scoprire le keyword correlate più cercate
  • Analizzare le domande che le persone fanno su Google relative all’argomento

 

L’obiettivo è trovare il perfetto equilibrio tra ottimizzazione SEO e persuasione del copy.

Il titolo deve essere attraente per chi lo legge e, al contempo, comprensibile per i motori di ricerca.

Come funziona in pratica?

Prendiamo questo stesso articolo come esempio. 

La keyword principale è “come scrivere un titolo”, che abbiamo inserito nell’H1 mantenendo una forma naturale e accattivante.

In questo modo soddisfiamo sia Google che i nostri lettori.

Se però vuoi approfondire queste tecniche e imparare a scrivere contenuti che funzionano sia per le persone che per i motori di ricerca, dai un’occhiata al nostro corso di SEO Copywriting.

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Ma torniamo a noi: ora che abbiamo le basi tecniche, vediamo come aggiungere quel tocco di emozione, creatività e persuasione che renderà i tuoi titoli irresistibili.

 

5. Come usare le emozioni nel tuo Titolo: la psicologia dietro le Headline efficaci

Ricordiamoci che i semplici numeri non bastano.

Le persone, infatti, agiscono primariamente grazie alle emozioni che riesci a suscitare in loro.

Ti faccio un esempio.

Pensa all’ultima volta che hai cliccato su un titolo. Ad esempio il titolo di un articolo di una testata giornalistica digitale.

Cosa ti ha spinto a farlo? 

Magari la paura di perderti qualcosa di importante, o la rabbia per un’ingiustizia, o il desiderio di ottenere qualcosa di più dalla vita.

Non è un caso. Le emozioni sono il motore delle nostre azioni, e questo vale anche (e soprattutto) quando si tratta di headline.

Ovviamente, alcune emozioni sono più potenti di altre e, soprattutto, alcune funzionano meglio in determinati contesti.

Lascia che ti sveli le emozioni più efficaci da utilizzare nelle tue headline.

La rabbia è probabilmente la più potente. È l’emozione più virale e quella che spinge maggiormente all’azione. 

Funziona perché tocca un nervo scoperto, un’ingiustizia che il tuo pubblico ha vissuto sulla propria pelle.

Anche la paura è un’emozione estremamente efficace, soprattutto quando vuoi creare urgenza. 

Ricorda però, la paura da sola paralizza. 

Dev’essere sempre accompagnata da una soluzione, una via d’uscita etica.

Poi c’è la frustrazione, particolarmente potente quando il tuo pubblico ha già provato diverse soluzioni senza successo. 

Ad esempio: “Ne hai abbastanza di diete che non funzionano?” 

Qui il segreto è mostrare che capisci davvero il problema del tuo target, che sei dalla sua parte.

Ovviamente non ci sono solo emozioni “negative” – anche se è innegabile che siano quelle che ci smuovono maggiormente –  ma esiste, ad esempio, anche il desiderio di miglioramento.

Ottenere di più dalla vita è un’ambizione per chiunque, che sia più energia, più tempo, più libertà, più competenze.

Ma ecco il segreto che in pochi ti diranno…

La chiave non è usare un’emozione a caso, ma trovare quella giusta per il tuo pubblico in quel preciso momento.

Come? Facendoti queste domande:

  • Quale paura o frustrazione tiene sveglio il tuo pubblico la notte?
  • Di quale ingiustizia si sente vittima?
  • Cosa desidera davvero, al di là delle apparenze?
  • Quale desiderio profondo fa ardere il mio target?

 

La risposta a queste domande ti dirà quale emozione utilizzare nella tua headline.

Qualunque emozione tu scelga, dev’essere autentica e basata su fatti reali. Non c’è niente di peggio di una headline emotiva che suona falsa o manipolativa.

Ovviamente, non ci si può immedesimare totalmente nel proprio target, che può essere fatto da numerose persone (seppur simili tra loro per esigenze e desideri).

Di conseguenza, bisognerà fare ricerca di mercato. Per farlo, le domande che ti sono state proposte prima sono un buon punto di partenza, e da lì potrai espanderti indagando meglio su Google nei forum, sui social e così via…

 

6. Storytelling nelle Headline: come usare le storie per creare Titoli memorabili

Le storie sono sempre state il mezzo principale per insegnare qualcosa, fin dai tempi più antichi, quando ancora non si sapeva scrivere e l’unico mezzo era tramandarle a voce.

Ti riporto inoltre un dato molto interessante.

Secondo uno studio di Chip Heath, nel libro Made to Stick, dopo 10 minuti dalla fine di una presentazione, solo il 5% del pubblico ricorda statistiche e dati, ma ben il 63% ricorda le storie raccontate.

Ma come si applica questo concetto alle headline?

È semplice: una headline che racconta (o inizia a raccontare) una storia ha una marcia in più rispetto alle altre. 

Ti rifaccio un esempio pratico che ha fatto la storia del copywriting – e che ho utilizzato anche prima:

“Ridevano quando mi sono messo al piano – ma poi ho iniziato a suonare…”

Questa headline è molto più di un semplice titolo. È l’inizio di una storia di riscatto che tutti vorremmo vivere. 

In poche parole, riesce a creare immediata empatia (chi non è mai stato sottovalutato?), generare curiosità aprendo un loop (come sarà andata a finire?) e promettere una soluzione (il protagonista ha avuto la sua rivincita).

Nelle storie ci deve sempre essere un elemento di curiosità e una promessa di trasformazione (che non per forza deve essere rivelata fin da subito, ovviamente).

Usale quando hai davvero qualcosa di significativo da raccontare, qualcosa che può realmente interessare e aiutare il tuo pubblico.

Ricorda: le persone potrebbero dimenticare ciò che dici, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. 

E una buona storia nella tua headline è il modo migliore per far sentire il tuo pubblico compreso, ispirato e motivato ad agire.

 

7. Elementi di prova nel tuo Titolo per aumentare la credibilità

Se hai seguito tutti i consigli fino a qui, avrai sicuramente delle headline che catturano l’attenzione.

Spesso, però, tutto ciò non basta.

Le persone hanno bisogno di conferme.

A maggior ragione più ci si trova alla base della piramide della consapevolezza.

Infatti, ci troviamo in un’epoca ultra satura di pubblicità e promesse, quindi le persone sono diventate sempre più scettiche. 

È qui che puoi utilizzare la tecnica della Catena delle prove, detta anche Proof stacking.

Si tratta di una tecnica resa famosa da Parris Lampropolous, uno dei più grandi copywriter al mondo. 

E consiste proprio nel mettere insieme più prove, una dietro l’altra nella stessa headline.

Gli elementi di prova sono molteplici, e possono basarsi su studi scientifici, persone autorevoli, nostre esperienze dirette che possiamo raccontare e così via…

Ad esempio, menzionando il copywriter Parris Lampropolous, ho creato in te una sicurezza maggiore sulla validità di questa tecnica.

In quanto non solo la utilizzo io, che sono un copywriter (dopo essermi presentato nel titolo, nella introduzione e dopo averti fornito la prova che questo lo faccio di lavoro, dunque ho l’autorevolezza per spiegartelo), ma ho rafforzato questo consiglio nominando uno dei migliori copywriter al mondo.

E questo l’ho fatto più volte all’interno di questo articolo.

Te ne sei accort*?

Ora ti faccio un esempio pratico:

“Gli scienziati scoprono la soluzione moderna ai problemi di memoria, nascosta in un segreto di 6000 anni”

In questa singola headline, ci sono già diverse prove:

  1. L’autorevolezza degli scienziati;
  2. La prova storica (se funziona da 6000 anni, deve essere efficace);
  3. È una “soluzione moderna”, quindi aggiornata ai nostri tempi.

 

Si tratta sempre di prove reali e verificabili, quando si parla di studi, dati e statistiche.

Un altro modo può essere quello di inserire una citazione diretta di una persona autorevole, oppure di un nostro cliente che ci sta fornendo una recensione.

Anche in questo caso si può parlare di elemento di prova, in quanto una citazione non può (e non deve) essere inventata.

 

8. Newsjacking: come sfruttare le ultime novità per creare un Titolo di impatto

Più il tuo titolo è contemporaneo e al passo coi tempi, più dimostra che si sta parlando di qualcosa di attuale, nel momento stesso in cui lo si sta leggendo.

Prima di tutto, non confondiamo il newsjacking con il real time marketing. Si tratta infatti di due termini spesso confusi tra loro.

Fare real time marketing, infatti, significa creare contenuti legati a eventi o trend del momento (pensa ai brand che pubblicano meme durante i mondiali di calcio oppure a Sanremo).

Il newsjacking, invece, consiste nell’agganciare il tuo messaggio a una notizia di attualità per dargli maggiore rilevanza e urgenza.

Ti faccio un esempio pratico: “Dopo il crollo dei Bitcoin, ecco come proteggere i tuoi risparmi dalle crypto-truffe”

Vedi? Non è solo un titolo sul proteggere i propri risparmi. Agganciandosi a una notizia reale e recente, acquisisce immediatamente:

  • Maggiore credibilità
  • Più rilevanza
  • Un senso di urgenza naturale

 

9. Crea urgenza nel tuo Titolo senza risultare aggressiv*

Probabilmente l’avrai notato anche tu: spesso sui social appaiono titoli del tipo “ULTIMI 2 POSTI DISPONIBILI!!!” o “SOLO PER OGGI!!!”

A questo tipo di claim, ormai, non ci crede più nessuno.

Hai presente la famosa offerta che scade di domenica (casualmente, tutte le domeniche) per comprare i divani?

Ecco.

L’urgenza è uno degli elementi più potenti che puoi utilizzare in una headline, ma dev’essere giustificata

Non basta aggiungere punti esclamativi, scrivere tutto in maiuscolo o semplicemente dirlo e basta.

Come abbiamo visto nel capitolo precedente sul newsjacking, l’urgenza più efficace è quella che nasce naturalmente da una situazione reale. 

Ma non è l’unico modo.

Ecco un esempio di urgenza ben fatta: 

“Il nuovo aggiornamento di Instagram penalizzerà i profili che non hanno questa funzione attiva. Ecco come sistemarla in 2 minuti”

Vedi la differenza? Non stai “creando” urgenza artificialmente, ma stai:

  • Evidenziando un problema reale e imminente
  • Offrendo una soluzione rapida
  • Dando un beneficio chiaro e immediato

 

L’urgenza funziona particolarmente bene quando il problema è già sentito come prioritario dal tuo pubblico. 

In questi casi, non devi “convincere” nessuno che sia urgente – lo sanno già. 

Devi solo mostrare che hai la soluzione.

 

10. Clickbait: cosa evitare quando scrivi il tuo Titolo

Dopo tutti questi consigli su come scrivere headline efficaci, è importante parlare anche di cosa NON fare.

Parliamo quindi di titoli clickbait.

Pensa a quei titoli di video presenti su YouTube o sulle loro copertine, che annunciano qualcosa di sbalorditivo o surreale, ma poi non accade realmente nulla.

Oppure quelle riviste e giornali che utilizzano titoli acchiappa-click, per notizie che in realtà sono molto meno scandalose di quello che vogliono far apparire.

In questo modo, sicuramente abbiamo un titolo che attirerà l’attenzione e incuriosirà il lettore, tanto da fargli leggere anche le righe successive…

ma se non diremo nulla di veritiero o coerente con quanto scritto nel titolo, la nostra reputazione come copywriter, ma anche giornalista, content creator, eccetera sarà totalmente compromessa.

Un titolo clickbait, infatti, distrugge la fiducia del lettore.

Pensa alla storiella del bambino che gridava “al lupo!”

Alla fine, anche se avrai davvero qualcosa di sbalorditivo da dire, finirà che nessuno ti crederà più.

 

Come evitare di cadere nella trappola dei Titoli clickbait?

Mantieni le tue promesse

Se il tuo titolo dice che rivelerai un segreto, deve essere davvero qualcosa di esclusivo. 

Se prometti una soluzione, deve essere realmente efficace.

Un titolo deve sempre rispecchiare il vero contenuto di ciò che offri.

La differenza tra una headline efficace e il clickbait sta tutta qui: la prima ti fa guadagnare fiducia, il secondo te la fa perdere per sempre.

 

[11. Bonus] Esercitati a scrivere Titoli!

Come ultimo suggerimento che mi sento di darti, anche se non c’entra poco con le tecniche, è quello di scrivere ripetutamente titoli su titoli.

Infatti, ti posso assicurare che molto difficilmente le tue headline saranno perfette al primo colpo.

Anzi, molte le dovrai cestinare.

E riprovare da capo.

Ma è proprio l’azione ripetuta che ti rende migliore, in qualsiasi ambito.

Proprio per questo motivo, ogni volta che dovrai scrivere il tuo titolo, non fermarti a scriverne soltanto uno.

Magari scrivine una decina, se sei agli inizi, poi col tempo migliorerai e perfezionerai anche questa skill, arrivando a scriverne sempre meno ma molto più performanti già ai primi tentativi.

Difficilmente arriverai a scriverle perfette al primo colpo, nemmeno i professionisti ci arrivano…

Ma con dedizione e pratica posso garantirti che saranno sempre più efficaci e performanti!

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