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Internal Linking: la strategia per costruire autorità (e fiducia) nel tuo sito

Guida all'internal linking
12 minuti
Camilla Cannarsa
12 minuti
Camilla Cannarsa
Guida all'internal linking


La link building interna è un’arma che hai a completa disposizione, che non richiede budget esterni e che, se usata con maestria, può trasformare le performance del tuo sito. Come la definisce l’esperto SEO Phillip Stemann, l’internal linking è la tua “arma segreta”.

Molti si concentrano sulla ricerca di backlink esterni, dimenticando che una delle leve più efficaci per migliorare il posizionamento su Google si trova già all’interno del proprio dominio.

Per questo ho deciso di scrivere questa guida, che alla fine è un vero e proprio manuale operativo. Al termine di questa lettura, non solo capirai l’internal linking, ma sarai in grado di usarlo per plasmare l’architettura del tuo sito, dirigere l’autorità dove serve di più e prendere il controllo di una delle leve SEO più potenti a tua disposizione.

In sintesi

  • L’internal linking è una delle leve SEO più forti ma spesso ignorate.
  • Collega le pagine in modo strategico per distribuire autorevolezza.
  • Migliora sia la SEO che l’esperienza utente.

Cos’è l’Internal Linking? Le Basi Essenziali

Prima di addentrarci nelle strategie avanzate, partiamo da una definizione chiara. Secondo l’esperto SEO Brian Dean, un internal link (o link interno) è semplicemente un hyperlink che collega una pagina del tuo sito web a un’altra pagina all’interno dello stesso dominio.

Per rendere il concetto ancora più intuitivo, possiamo usare un’analogia proposta da Phillip Stemann: immagina il tuo sito web come una grande città. I link interni sono le strade, i viali e le autostrade che collegano i diversi quartieri (le tue pagine). Una buona struttura di internal linking agisce come un GPS, mostrando a visitatori e crawler di Google il percorso migliore per esplorare la città, scoprire nuovi luoghi e raggiungere la destinazione desiderata senza perdersi.
In pratica, mentre i backlink costruiscono autorevolezza esterna, i link interni gestiscono e distribuiscono quell’autorità all’interno del sito.

Tipo di Link Descrizione
Internal Link Un link da una pagina a un’altra dello stesso sito web.
External Link Un link dal tuo sito web a un dominio completamente diverso.
Backlink Un link da un altro sito web che punta al tuo.

 

In sintesi

  • I link interni sono le strade che collegano le pagine del tuo sito.
  • Guidano crawler e utenti come un GPS.
  • Distribuiscono autorevolezza in modo strategico.

Perché l’Internal Linking è Fondamentale? I Benefici per SEO e Utenti

L’importanza dell’internal linking è confermata dai dati e dalle parole degli esperti. I suoi benefici si estendono su due fronti principali: l’ottimizzazione per i motori di ricerca e il miglioramento dell’esperienza utente.

L’Impatto sulla SEO: Parlare la Lingua dei Motori di Ricerca

“L’internal linking è super critico per la SEO.” — John Mueller, Google

  • Migliora la Scansione e l’Indicizzazione: una struttura chiara permette ai crawler di scoprire tutte le pagine del sito.
  • Distribuisce “Autorità” e “Link Value”: le pagine più forti trasmettono parte della loro forza a quelle più interne.
  • Aiuta Google a Capire il Contesto: l’anchor text e il testo circostante chiariscono di cosa parla una pagina.
  • Aumenta il Traffico Organico: una strategia di internal linking ben fatta può incrementare la visibilità dal 5% al 10%.

L’Impatto sull’Esperienza Utente (UX): Guidare i Visitatori

  • Navigazione Semplificata: i link aiutano gli utenti a scoprire contenuti correlati.
  • Aumento del Tempo di Permanenza: più link pertinenti, più tempo sul sito.
  • Indirizzamento verso Pagine di Conversione: collegando articoli e pagine chiave si accompagna l’utente lungo il funnel.

In sintesi

  • Google comprende meglio il tuo sito grazie ai link interni.
  • Distribuiscono valore e migliorano la UX.
  • Favoriscono il traffico organico e le conversioni.
L’internal linking è una delle strategie SEO più sottovalutate e al tempo stesso più decisive per la crescita organica di un sito.
Non si tratta solo di “collegare pagine”, ma di costruire percorsi di navigazione intelligenti che guidano gli utenti verso ciò che cercano e i motori di ricerca verso ciò che devono capire: chi sei, di cosa parli e perché dovrebbero fidarsi di te.
Ti posso assicurare che negli anni sono riuscita a posizionare contenuti nuovi, su nuovi domini, in pochissimo tempo, proprio grazie ai link interni.

In sintesi

  • Internal linking = percorsi utili per utenti e motori, non solo collegamenti.
  • Allineato al Helpful Content System: valore reale prima dei trucchetti SEO.
  • Pilastro per autorevolezza, fiducia e crescita organica sostenibile.

L’internal linking secondo il Helpful Content System

L’Helpful Content System nasce da una domanda semplice: “Questo contenuto è davvero utile per le persone?”
Applicato all’internal linking, significa una cosa: i link devono servire l’utente, non l’algoritmo.

Ogni link interno dovrebbe esistere per uno scopo benefico, come spiegano le Search Quality Evaluator Guidelines di Google:

  • aiutare gli utenti a trovare informazioni rilevanti;
  • migliorare la navigazione;
  • fornire contesto e approfondimento.

In altre parole, un buon link interno è quello che aggiunge valore. Non è un espediente tecnico, ma un gesto di attenzione verso chi legge.

Ecco tre principi chiave che derivano direttamente dall’approccio “people-first”:

Rilevanza prima di tutto

Ogni link deve essere contestualmente pertinente. Se un articolo parla di “Strategia SEO”, non dovrebbe linkare a una “Guida Instagram Ads”, ma a un approfondimento sulla ricerca semantica, sull’ottimizzazione dei contenuti o su come strutturare una pillar page.

Google capisce le relazioni semantiche tra i concetti — e premia chi costruisce collegamenti logici, non forzati.

Trasparenza e chiarezza nell’anchor text

L’anchor text (il testo cliccabile del link)  spiega dove porta il link e anticipa il contenuto di destinazione.
Evita i generici “clicca qui” o “scopri di più”. Scegli invece descrizioni chiare e variate come:

  • “approfondisci la guida alla SEO per principianti”;
  • “scopri come creare un topic cluster efficace”.

Questo approccio aumenta l’usabilità e comunica autorevolezza.

Esperienza, non manipolazione

L’epoca del “link juice sculpting” è finita. John Mueller di Google lo ha dichiarato chiaramente: “Dimenticate tutto ciò che avete letto sul ‘link juice’. Costruite un sito che funzioni per i vostri utenti.”
Un link interno oggi serve a guidare, non a “spingere”.

L’internal linking come strumento di fiducia (E-E-A-T)

Google valuta la qualità e l’affidabilità dei contenuti secondo il principio di E-E-A-T: Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Fiducia.
I link interni sono un mezzo potentissimo per dimostrare concretamente questi valori.

Esperienza (Experience)
Collegare articoli scritti da esperti o con esperienze dirette sul tema aiuta a mostrare che dietro il contenuto c’è una persona reale con conoscenza autentica.

Competenza (Expertise)
Una rete di link ben costruita comunica coerenza tematica: se più pagine trattano argomenti affini e si rimandano tra loro, Google riconosce che il sito possiede una competenza approfondita su quel dominio.

Autorevolezza (Authoritativeness)
Le pillar page, ovvero i contenuti centrali che raccolgono e organizzano sotto-argomenti correlati, sono il cuore della Topical Authority. Ogni link interno verso di esse rafforza la percezione di “hub di conoscenza” del tuo sito.

Fiducia (Trust)
Quando i link interni conducono a pagine aggiornate, sicure e coerenti con la promessa del contenuto, trasmettono affidabilità — non solo agli utenti, ma anche all’AI.

In pratica, l’internal linking è il linguaggio con cui comunichi la tua autorevolezza al motore di ricerca.

Le regole d’oro per un linking efficace

Le “best practice” per l’internal linking non sono formule magiche, ma principi di buon senso digitale. Ecco le cinque regole fondamentali — testate e supportate dai dati.

Parti dalle fondamenta: struttura logica e topic cluster

Il tuo sito deve avere una gerarchia chiara e coerente: dalle pagine generali alle specifiche. Il modello migliore è quello a topic cluster: una pillar page centrale (Hub) collega e viene collegata da più pagine correlate (Spoke).

Esempio:

  • Hub: “Guida completa alla SEO”.
  • Spoke: “Cos’è la ricerca semantica”, “Come fare keyword research”, “Come ottimizzare i Core Web Vitals”.

Questo sistema aiuta Google a comprendere il contesto e a stabilire la topical authority, proprio come avviene nella Entity SEO. Ogni link è un “filo semantico” che unisce concetti correlati.

In sintesi

  • Costruisci topic cluster con gerarchia chiara e coerente.
  • Ogni link interno rafforza connessioni semantiche e topical authority.
  • Google valuta il contesto, non solo la quantità di link.

L’anchor text: la parola è il ponte

L’anchor text è il messaggio che lanci a Google e agli utenti sul contenuto di destinazione. Usalo per descrivere, non ripetere. Evita il “keyword stuffing” — ripetere sempre la stessa parola chiave è percepito come manipolazione. Secondo un’analisi di oltre 20 milioni di link, la varietà degli anchor text è fortemente correlata a un maggior traffico organico.

Esempi efficaci:

  • “tecniche avanzate di link building”
  • “come migliorare l’esperienza utente del tuo sito”

❌ Esempi da evitare:

  • “clicca qui”
  • “SEO SEO SEO”

Distribuisci valore (in modo strategico)

Ogni pagina del tuo sito possiede una certa autorità. Le pagine più forti (come la homepage o gli articoli con più link esterni) possono trasmettere parte di questa autorevolezza a pagine meno visibili. Per questo, è utile:

  • linkare dalle pagine ad alto traffico a quelle “in seconda pagina” su Google (posizioni 11-20);
  • potenziare con link interni le pagine “cornerstone” o evergreen.

In questo modo crei un flusso naturale di fiducia, non una distribuzione meccanica di “link juice”.

Pensa prima all’utente, poi a Google

Google e gli utenti oggi vogliono la stessa cosa: chiarezza, coerenza e pertinenza. Ecco tre tattiche per rispettare questo principio:

  • Inserisci i link più importanti nella parte alta della pagina (above the fold): sono quelli che gli utenti vedono subito e che Google considera più rilevanti.
  • Offri sempre percorsi successivi: alla fine di un articolo, suggerisci approfondimenti coerenti (“Potrebbe interessarti anche…”). Aumenta la permanenza sul sito e riduce la frequenza di rimbalzo.
  • Mantieni equilibrio: inserisci da 2 a 5 link interni ogni 1000 parole. Troppi link confondono; pochi rendono il sito isolato.

Cura e manutenzione: un ecosistema vivo

Un internal linking efficace non è un’azione una tantum, ma un processo continuo. Ogni aggiornamento di contenuto è un’occasione per:

  • correggere link rotti (404);
  • aggiungere collegamenti verso articoli nuovi o più recenti;
  • mantenere viva la rete semantica.

Come in una città, le strade vanno mantenute pulite, segnalate e percorribili.

Errori comuni da evitare

Sapere cosa non fare è tanto importante quanto sapere cosa fare. Ecco i nove errori più diffusi (e penalizzanti):

  • Troppi link su una sola pagina: oltre 150 link totali (compreso il menu) riducono la scansione dei crawler.
  • Anchor text generici o sovra-ottimizzati.
  • Link ripetuti con lo stesso testo: segnale di pattern artificiale.
  • Link nei titoli H1 o H2: appesantiscono la struttura semantica.
  • Collegamenti irrilevanti o forzati.
  • Automazioni cieche: i plugin che inseriscono link automaticamente spesso rovinano la coerenza.
  • Uso improprio di “nofollow” interni: blocca il passaggio di fiducia.
  • Pagine orfane: se nessuna pagina le linka, è come se non esistessero.
  • Link rotti: distruggono l’esperienza utente e la fiducia di Google.

In sintesi

  • Evita sovra-ottimizzazioni e automazioni cieche.
  • Un link irrilevante vale meno di nessun link.
  • La manutenzione costante preserva fiducia e SEO.

Dall’internal linking alla SEO semantica: il ponte verso le entità

I motori di ricerca moderni non ragionano più per parole chiave, ma per entità e relazioni. Un buon internal linking, quindi, è la dimostrazione che i concetti sono perfettamente collegati.

Quando il tuo sito costruisce una rete coerente di contenuti — ad esempio collegando “ricerca semantica”, “entity SEO”, “knowledge graph”, “dati strutturati” — Google comprende che stai trattando un unico argomento da più prospettive. Questo ti fa guadagnare Topical Authority: la percezione di essere una fonte di riferimento per quel tema.

E quando il tuo brand diventa un’entità riconosciuta nel Knowledge Graph, i benefici si moltiplicano:

  • maggiore visibilità nei risultati (Featured Snippet, Knowledge Panel, AI Overviews);
  • maggiore fiducia dell’AI nel citarti come fonte;
  • migliori segnali E-E-A-T per tutto il dominio.

In altre parole, un internal linking strategico è la base della Entity SEO: trasforma un sito da collezione di pagine a un ecosistema di significati.


Misurare (davvero) il successo

Nell’era del contenuto utile, misurare l’impatto dell’internal linking non significa solo guardare le posizioni. Ecco i nuovi indicatori da tenere d’occhio (con la Google Search Console, mi raccomando!):
  • Tempo medio sulla pagina e profondità di navigazione: più link utili = più tempo sul sito.
  • CTR interno: analizza quanti utenti cliccano effettivamente sui link presenti.
  • Crescita delle keyword secondarie: se aumentano, stai rafforzando il campo semantico.
  • Aumento di impression e click da query long-tail (Search Console).
  • Riduzione delle pagine orfane e dei link rotti (tramite audit periodici).

Quando questi segnali migliorano, significa che la tua architettura sta funzionando: il sito “parla” bene, sia agli umani che all’AI.

In sintesi

  • Monitora tempo sul sito, profondità di navigazione e CTR interno.
  • Osserva keyword secondarie e long-tail: indicano ampiezza semantica.
  • Riduci pagine orfane e link rotti: sono KPI di salute dell’architettura.

Internal linking e AI Overviews: il futuro è conversazionale

Con l’arrivo delle AI Overviews, Google genera risposte dirette alle domande degli utenti combinando fonti autorevoli. Essere parte di queste risposte significa diventare una fonte primaria di conoscenza. E l’internal linking è ciò che aiuta l’AI a capire che la tua pagina fa parte di un ecosistema coerente e quindi merita di essere citata.

La regola è semplice:
“Formattare per l’AI, scrivere per gli esseri umani.”

Organizza i tuoi contenuti con titoli chiari, sezioni modulari e link logici. Ogni paragrafo dovrebbe poter essere compreso — e citato — anche da solo. È così che costruisci contenuti “AI-friendly” ma human-centered, perfettamente in linea con l’Helpful Content System.

Checklist finale: come applicare tutto questo oggi

Prima di pubblicare o aggiornare una pagina, verifica di aver rispettato questi punti:

  • Ho inserito link solo dove sono utili all’utente.
  • L’anchor text è chiaro, descrittivo e naturale.
  • Ogni pagina è collegata ad almeno una pagina “superiore” e una correlata.
  • Le pagine più importanti ricevono link interni da almeno 3-5 articoli.
  • Ho aggiornato o rimosso eventuali link rotti.
  • Ho evitato l’uso di “nofollow” interni.
  • Ho mantenuto coerenza tra i link e i topic principali del sito.
  • Ogni collegamento contribuisce a costruire un percorso tematico coerente.

In sintesi

  • Struttura modulare, link logici e paragrafi autosufficienti = contenuti AI-friendly.
  • La checklist rende l’internal linking un processo ripetibile e scalabile.
  • Integra i controlli nella routine editoriale per risultati consistenti.

L’internal linking è un atto di fiducia tra te e i tuoi lettori, tra il tuo sito e Google. Ogni collegamento è una promessa: “qui troverai qualcosa che ti sarà utile”.

Quando costruisci il tuo sito con questa mentalità — utile, coerente, umano — non solo migliori il posizionamento, ma entri in quella categoria ristretta di siti che Google riconosce come veramente autorevoli. Perché alla fine, come insegna l’Helpful Content System, la SEO del futuro non appartiene a chi inganna l’algoritmo, ma a chi costruisce connessioni reali — tra contenuti, tra concetti e tra persone.

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