Ecco come si fa l’analisi SEO di un sito Web
Hai mai sentito parlare di Site Audit? È il termine tecnico utilizzato per valutare lo stato di “benessere” di un sito web ed è la prima cosa che dovresti fare quando ti viene affidato un sito su cui effettuare un lavoro di SEO. Fare un’analisi SEO ad hoc aiuta te e il tuo sito a performare meglio.
Potrai correggere tutti gli errori e renderlo più leggero e leggibile sia per i motori di ricerca che per il tuo pubblico.
Site Audit: cos’è?
Il Site Audit è l’analisi degli aspetti di un sito web legati alla sua ottimizzazione. L’obiettivo è correggere gli errori che ne impediscono il miglior posizionamento possibile ed è di fondamentale importanza se devi ideare e avviare una strategia SEO per aumentare il traffico organico.
Gli strumenti
Il controllo e la verifica delle aree del sito che maggiormente influenzano il suo posizionamento devono essere fatte con strumenti appositi. Forse ne conosci già qualcuno: hai sentito parlare sicuramente di SEOZoom e di SEMRush, oppure di ScreamingFrog e di AHREFs-
Ma anche se è la prima volta che leggi questi nomi, non preoccuparti. Per adesso è importante che tu sappia che il Site Audit è il primo passo da compiere per dare la spinta giusta al sito web di cui devi occuparti o, perché no, al tuo sito web.
Tieni sempre a mente il detto: chi ben comincia è a metà dell’opera.
Gli step da seguire
Per fare un po’ di ordine e partire con il piede giusto, ti elenco qui tutte le attività utili a realizzare il tuo primo Site Audit.
Vedrai che sono suddivise in attività di base, attività relative al crawling e all’indicizzazione, attività relative ai metadati e attività relative ai contenuti. Sei prontə? Bene, allora partiamo.
Analisi SEO: le attività di base
Le attività di base sono le attività che ti permetteranno di avere l’url del tuo sito web sicuro e di ricavare i dati che ti servono per una strategia ben studiata. Infatti, devi:
- assicurarti che il tuo sito web utilizzi il protocollo HTTPS
- installare Google Analytics
- installare Google Search Console
Usa sempre l’HTTPS
L’HTTPs è un protocollo che protegge i nostri dati da intercettazioni, danni o attacchi.
Come sai, Google vuole che i tuoi utenti siano sempre al sicuro per questo premia i siti web che utilizzano il protocolllo HTTPS.
Installa Google Analytics
Che tu sia unə SEO Specialist, unə imprenditore·trice che vuole far funzionare il proprio sito o unə appassionatə di tecniche SEO, ricorda sempre di installare Google Analytics sul tuo sito web.
È il fulcro di tutto: da qui potrai ricavare dati di ogni tipo sui segmenti di pubblico, sull’origine del traffico, sul numero di conversioni ecc. Senza dati non può esistere alcuna strategia.
Installa la Search Console
Non lo hai ancora fatto? Sbrigati.
La Google Search Console è la piattaforma che Google utilizza per rilevare gli errori sul tuo sito e indicarteli e per dirti con quali chiavi di ricerca ti stai posizionando. In pratica è il suo modo di interfacciarsi con te e di mostrarti come stai lavorando. Ti aiuta nei momenti in cui il sito ha dei problemi e ti dà indicazioni sul CTR e su altri dati importanti relativi al traffico organico del tuo sito e, quindi, della tua attività.
Site Audit: il crawling e l’indexing
Per ottimizzare un sito, devi permettere agli spider di correre attraverso i link e scoprire i contenuti. Per spiegare bene questo processo utilizziamo un esempio concreto che ti chiarirà bene l’idea: per ottimizzare un sito, dai le istruzioni a Google tramite alcuni strumenti come la sitemap, i link, il file robots, i metatag robots e gli – robots-tag.
La sitemap
La sitemap è proprio la mappa del sito. Serve per strutturare i contenuti di un sito web, collegarli in modo coerente e dire a Google, e agli altri motori di ricerca, ciò che deve essere indicizzato. Potrai darla in pasto a Google tramite la Search Console.
Errori di risposta delle pagine
Sui vari strumenti, come il già citato SEOzoom, troverai la dicitura “Response codes”.
In pratica, quando uno spider visita una pagina, deve trovare come risposta il codice 200. Quando leggi il numero 200 vuol dire che tutto funziona alla grande 🙂 ma per gli altri numeri dovrai intervenire.
Se trovi un 302 vuol dire che la pagina è in redirect. Escludila dalla sitemap con un tag no-index e verifica che quella nuova sia presente nella sitemap.
Se trovi un errore 400, fai un redirect sulla pagina che ritieni opportuna e, come sopra, escludi quella vecchia.
Ricorda: una sitemap perfettamente a posto deve dare tutti 200.
Il file robots.txt
Il file robots.txt serve a bloccare gli spider ed evitare il crawling su alcune pagine del sito. Sarai tu stesso ad implementarlo e a dare le istruzioni corrette.
Ti raccomando solo di non confondere il file robots con i meta tag: il primo segnala agli spider di non andare sul contenuto, i secondi invece gli segnalano di non indicizzarlo e in alcuni casi di non indicizzare i link di quella pagina.
Il file robots.tx permette quindi di non non sovraccaricare il server di lavoro alleggerendolo molto e dargli modo di fare solo quello che serve davvero.
Il file robots.txt ti permette quindi di non sprecare risorse. Utile, no?
Gli X-Robots-tag
Hai mai fatto una ricerca su Google e tra i risultati hai visto dei pdf? Bene.
Tutto ciò che non è in html può essere indicizzato o meno dando istruzioni agli spider tramite gli x robots. Gli X-Robots sono un po’ più complicati da gestire quindi ti consiglio di parlarne con il tuo sviluppatore.
L’Analisi di un sito passa sempre dai metadati
I metadati sono i dati che riassumono il contenuto di una pagina e sono quelli che vedi in SERP ovvero sulle pagine dei risultati.
Il Title
Il title è il titolo della pagina.
Non è il titolo dell’articolo ma proprio il titolo della pagina; questo serve agli spider per comprenderne velocemente il contenuto.
Deve essere differente, appunto, dall’H1, e più breve o più lungo a seconda di dove i tuoi utenti navigano di più. Sarà più breve se i tuoi utenti arrivano perlopiù da mobile e leggermente più lungo se i tuoi utenti per trovarti utilizzano di più il PC.
In entrambi i casi, è il title a fare la differenza: più immediato e accattivante è, più gli utenti ci cliccheranno sopra; più gli utenti ci cliccheranno sopra e più Google lo riterrà un contenuto valido tanto da farlo salire il più possibile.
La metadescription
È la descrizione del contenuto della pagina. Nella pagina dei risultati di ricerca, è utile per far capire agli utenti su cosa stanno per cliccare.
Deve avere un’ampiezza (e non una lunghezza) di 600 pixel perché deve essere sempre visibile su qualsiasi schermo. Non preoccuparti di misurarlo, i vari tool per la SEO sapranno dirti quando fermarti!
I dati strutturati
I dati strutturati servono a Google a comprendere meglio i dati di un testo.
Questi solitamente descrivono alcune parti di un contenuto in modo dettagliato.
Facciamo l’esempio di un corso online.
I dati strutturati mostreranno il titolo del corso, le date di inizio e fine, i costi.
Ti consiglio di inserirli perché sono molto utili e immediati, soprattutto per gli utenti, che già dai risultati di ricerca ricavano molte informazioni.
I contenuti: i testi, le immagini, i video, i link
Qui per contenuti si intendono tutti gli elementi creativi: testi, immagini, video e link. vediamoli insieme.
H1, H2, H3
Sai già cosa sono?
Sono tag che gerarchizzano il testo.
Servono per dare al lettore un’idea generale dell’articolo e particolare dei vari paragrafi e solitamente contengono le parole chiave.
L’H1 è il titolo dell’articolo o del video o del comunicato stampa o della newsletter o del podcast ecc. È il titolo principale e deve essere unico in tutti i sensi. Assicurati che ogni pagina abbia un H1, ma che sia solo uno!
L’H2 serve a titolare i paragrafi. Se guardi bene, questo articolo che stai leggendo ha dei titoli più grandi (che sono gli H2) e dei titoli più piccoli. Indovina cosa sono?
Gli h3 sono sottoparagrafi. Non bisogna averli per forza ma aiutano il lettore a muoversi meglio sul testo. Ad esempio: non trovi che questo articolo sia semplice da leggere?
Le keyword
Controlla sempre che il tuo testo abbia le giuste parole chiave. Non vuol dire che il testo debba essere pieno di keyword, no.
Significa che il tuo articolo dovrà parlare di un dato argomento utilizzando le parole – queries- che gli utenti digitano per cercare informazioni, luoghi, risposte, prodotti eccetera.
Le immagini
Ricorda di scrivere l’attributo ALT sulle immagini. Descrivendole bene, Google le proporrà tra i risultati quando qualcuno cercherà argomenti relativi al tuo. Anche l’url è molto importante. A tal proposito vogliamo darti una dritta.
Prima di caricarle sul sito nomina le immagini così come vorresti che fossero trovate, cercando di trovare attinenza con l’argomento che andranno a mostrare. Quando le andrai a caricare, l’url non sarà /DCM1100.jpg ma /esempio-di-alt-attribute.jpg.
I link
I link non devono mai essere troppi. Pensaci: non ti disturberebbe leggere un testo che linka continuamente ad altro?
Scegli 4-5 link veramente utili e pertinenti, decidi se devono essere follow o no-follow (se gli spider devono seguirli o meno) e pensa a degli anchor appropriati. Un testo con i link giusti nel posto giusto aiuteranno il lettore ad approfondire l’argomento senza distrarlo, e aiuteranno te a posizionare la tua pagina web.
Canonical o non Canonical?
Hai pagine o articoli quasi identici tra di loro? Il tag canonical viene in tuo soccorso.
Decidi quale pagina è più importante e indicala come canonical di quella meno decisiva. Google ti ringrazierà posizionando più in alto la prima. Provare per credere.
Usa uno strumento per la valutazione dei contenuti
Esistono moltissimi strumenti che possono aiutarti nella verifica della presenza degli elementi indicati in questo paragrafo e nel paragrafo precedente.
Per capire come funziona la gerarchia dei contenuti e come i motori di ricerca vedono le pagine web, ti consigliamo di installare SEOquake come estensione del tuo browser (Chrome). Provalo, guarda i risultati e migliorali.
Conclusioni
Fare un site audit richiede tempo, pazienza e organizzazione, ma soprattutto richiede una conoscenza approfondita di tutti gli argomenti che abbiamo elencato in questo articolo. L’analisi di un sito è fondamentale perché per fare SEO un sito deve essere “pulito”. Se costruisci una casa su delle fondamenta rotte e traballanti, quanto pensi che reggerà?